Un nuovo racconto tra identità territoriale e sviluppo sostenibile. Il Comune di Bettona – città di origine etrusca – porta all’attenzione dei cittadini e dei fruitori culturali nazionali ed internazionali, l’evento più importante che ha determinato la costituzione del proprio patrimonio archeologico, ovvero la scoperta nel 1913 della Tomba di Colle e resa nota nel 1916 con le “Notizie degli Scavi” di Giuseppe Cultrera. A seguito della scoperta del 1913, tutto il corredo fu inviato al Museo Archeologico Nazionale di Villa Giulia a Roma, per poi tornare in Umbria attorno al 1956 con l’apertura del MANU.
Il progetto “Etruschi a Bettona” ricongiunge la città – dopo oltre 110 anni – col suo più importante tesoro, nel luogo destinato alla conoscenza, quale il Museo della Città di Bettona. Attraverso questa mostra evento, Bettona dialoga con la sua storia, parlando delle proprie radici, dell’identità artistica e culturale e con rinnovato orgoglio, trova ispirazione per il futuro.
L’intero progetto pone l’accento sulla civiltà etrusca, sulla sua peculiare complessità e mistero e l’ambiente che l’ha accolta; tornando ad interrogarsi sull’importanza per l’intera civiltà umbra ed italiana, ma, soprattutto, indagando su quale sia stato il ruolo di Bettona. L’anteprima della mostra, ha avuto luogo oggi – venerdì 11 aprile – alle ore 11.00 presso il Palazzo del Podestà e al quale hanno partecipato in tantissimi, con grande soddisfazione di tutti i presenti.
La mostra, realizzata con il sostegno di Fondazione Perugia, è coordinata dal Direttore del Museo di Bettona Prof. Francesco Federico Mancini che si avvale di un prestigioso comitato scientifico, composto da: il Dott. Costantino D’Orazio direttore Musei Nazionali di Perugia e Direzione Regionale Musei Nazionali Umbria, la Dott.ssa Tiziana Caponi direttrice Museo Archeologico Nazionale, la Dott.ssa Maria Angela Turchetti diretrice Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone dell’Umbria, la Dott.ssa Paola Romi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, il Prof. Lucio Fiorini dell’Università degli Studi di Perugia e la Dott.ssa Marisa Scarpignato già funzionario archeologo, Soprintendenza Archeologia dell’Umbria.
I reperti che verranno messi in mostra sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e i depositi dell’Ipogeo dei Volumni-Necropoli del Palazzone. A questi si aggiunge un importante documento proveniente dalla Biblioteca Augusta, dal quale si evince gran parte dello studio e della ricerca archeologica del territorio di Bettona, a partire dalla metà del 1800.
La mostra che avrà durata di circa 18 mesi, sarà accompagnata da una serie di eventi correlati, come ad esempio “Trekking etrusco”, con visite guidate alla Tomba di Colle con partenza dal Museo di Bettona. II percorso prevede la guida congiunta sia di un operatore culturale sia di un accompagnatore e guida escursionistica o ciclo-escursionistica esperta. Il percorso potrà essere accessibile a piedi oppure utilizzando le MTB e/o e-bike di proprietà oppure usufruendo di quelle messe a disposizione gratuitamente nell’ambito del progetto. Durante il “trekking” prevalentemente di tipo culturale-naturalistico potranno essere visibili i resti delle mura etrusche su cui si sono innestate fortificazioni di epoca più tarda, in prevalenza medioevale; in particolare, in via eccezionale, per l’intero periodo della Mostra “Etruschi a Bettona” sarà aperto al pubblico un tratto quasi intatto e mai fruito dal pubblico perché serrato all’interno di una costruzione di epoca successiva che lo ha occultato alla vista ma ne ha anche garantito la sua perfetta conservazione.
In collaborazione con il gestore del Museo e l’UNIPG sarà definito un programma di attività didattico-culturali da svolgersi all’interno e, ove opportuno, nelle pertinenze esterne del Museo. Le metodologie laboratoriali saranno definite in accordo con il CTS di progetto e saranno fondate su approcci educativi olistici, sostenibili, sensoriali e “for all”, attraverso metodi partecipativi e di “learning by doing”, garantendo un’ampia partecipazione di pubblico dai gruppi più fragili (bambini, anziani, disabili), ad esperti, ricercatori e molti appassionati della materia. In particolare, si svolgeranno: laboratori di archeologia sperimentale e di riproduzione di parti del corredo esposto; percorsi di approfondimento didattico, emotivo-sensoriali e pratico-manuali per gli studenti delle scuole con il supporto di dispositivi tecnologici e digitali; laboratori di studio sulle produzioni agroalimentari di epoca etrusca, con l’utilizzo di prodotti della filiera corta.
Saranno realizzate iniziative informative e di divulgazione, aperti al pubblico di tipo conferenze e/o workshop con il coordinamento del CTS di progetto ed in collaborazione con l’UNIPG. A tali momenti di approfondimento tematico saranno invitati ad intervenire rappresentanti delle istituzioni a livello nazionale, regionale e locale; docenti e ricercatori di fama internazionale e nazionale; esperti e professionisti. Durante lo svolgimento di tali iniziative il pubblico potrà assistere a riproduzioni digitali, simulazioni e dimostrazioni e partecipare a dibattiti e confronti. Un workshop tratterà la figura della donna etrusca, esempio di libertà e autonomia. Al termine di ogni iniziativa saranno previste degustazioni di prodotti della filiera corta.
Foto: Mauro Berti ©️BN COM