A Santa Maria degli Angeli la celebrazione di ringraziamento per la canonizzazione di San Carlo Acutis (foto)

Il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha presieduto la santa messa nella Basilica Papale

Religione

Domenica 5 ottobre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha presieduto la celebrazione eucaristica di ringraziamento per la canonizzazione di San Carlo Acutis, avvenuta lo scorso 7 settembre in Piazza San Pietro, durante la Messa presieduta da Papa Leone XIVdavanti a oltre 70.000 fedeli.

La solenne liturgia è stata concelebrata da mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, da fr. Massimo Travascio Custode della Porziuncola e fr. Danilo Tremolada, Vicario Provinciale.

“Oggi siamo qui per rinnovare al Signore il nostro grazie – ha detto il Cardinale – per quanto la Chiesa ha compiuto un mese fa, canonizzando il beato Carlo Acutis. Ogni santo è un dono di Dio, e la canonizzazione non è un onore terreno, ma un atto di riconoscenza verso la misericordia divina.”

Nel suo intervento, il porporato ha rievocato con commozione la propria storia personale legata al giovane santo: “Quando Carlo fu beatificato ad Assisi, io ero stato appena nominato Prefetto delle Cause dei Santi. Chiesi allora al giovane beato di prendere sulle sue spalle me, ormai anziano, e di accompagnarmi nel nuovo cammino che la Chiesa mi aveva affidato.” Cinque anni dopo, ha detto, la Chiesa celebra con gratitudine la sua canonizzazione, riconoscendo in Carlo “uno di quei santi che Dio stesso invia al mondo come dono particolare”. Citando il Prefazio dei Santi, ha ricordato che “nella festosa assemblea dei santi risplende la tua gloria: il loro trionfo celebra i doni della tua misericordia”.

Il Cardinale ha poi commentato il Vangelo del granello di senape, proponendo un’immagine luminosa della santità. “Sant’Ambrogio diceva che il seme è Cristo stesso, e aggiungeva: ‘E anche tu semina Cristo nel tuo orto’. La nostra vita – ha spiegato – è il terreno dove il Signore desidera far fiorire il bene, la carità, la fede. I santi sono come uccelli che trovano riposo sui rami dell’albero che è Cristo. E tra questi santi ora c’è anche San Carlo Acutis, il giovane che ha fatto della rete un luogo di evangelizzazione, trasformando il digitale in un campo dove seminare Cristo.”

Infine, il Cardinale Semeraro ha richiamato l’insegnamento di Carlo come testimonianza della santità possibile per tutti. “Carlo è diventato santo attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti: la Messa, la preghiera, soprattutto l’adorazione eucaristica.” Da lui, ha aggiunto, impariamo che la santità non è riservata a pochi, ma è “la chiamata di ogni battezzato a vivere i piccoli sì di ogni giorno, con perseveranza e amore.” Come ricordava il giovane santo: “Davanti al sole ci si abbronza, davanti all’Eucaristia si diventa santi.”

“Anche noi – ha concluso il Cardinale – chiediamo al Signore di farci risplendere della stessa luce di Carlo, che ha saputo vivere l’ordinario in modo straordinario, rendendo visibile nel mondo la gioia del Vangelo”.

Foto: Mauro Berti ©️BN COM

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