Sala Pro Loco di Santa Maria degli Angeli piena per l’incontro su “Quale futuro per Gaza e la Palestina?”, organizzato ieri pomeriggio dal circolo culturale “primomaggio”. Con grande attenzione un pubblico qualificato ha ascoltato le relazioni di Chiara Cruciati, di origine angelana, oggi vice direttrice del quotidiano il manifesto e autrice di due libri sul tema “50 anni dopo. 1967-20217” e “Israele, mito e realtà”, Aziz Almuhtasib, ingegnere italo-palestinese, che abita a Santa Maria degli Angeli, e Luigino Ciotti, presidente del circolo “primomaggio” che ha ricordato le tante iniziative dell’associazione fatte, sulla questione palestinese da 32 anni a questa parte, smentendo la teoria di chi ritenie che la guerra attuale sia solo il frutto del 7 ottobre e di Hamas che in passato non esisteva. Dalle relazioni è emerso come futuro non è roseo, perchè non è stata stipulata una vera pace che nasce anche dal coinvolgimento attivo dei popoli antagonisti, perchè ad oggi siamo solo ad un relativo cessate il fuoco.
Il progetto di Israele di occupare tutte le terre dei palestinesi è il non detto che impedisce qualsiasi seria soluzione, l’apartheid praticato nei confronti dei palestinesi, la logica coloniale, l’occupazione abusiva delle terre in Cisgiordania da parte dei coloni ebrei (oltre 700.000), le migliaia di palestinesi nelle carceri israeliane senza aver commesso reati e senza processo, l’assenza del diritto al ritorno, le violenze quotidiane per non parlare del genocidio perpetrato a Gaza con 70.000 morti senza alcun rispetto del diritto internazionale ed il prosieguo di molte vittime non lasciando transitare i tir necessari per far fronte alla sopravvivenza quotidiana e tanti altri temi.
La partecipazione sentita si è rivelata anche nei tanti interventi e domande fatte dal pubblico: Angela Seracchioli, Maurizio Giacobbe, Andrea Chioini, Gabiele Pinca, Alfio Dionigi. I relatori hanno espressamente rivolto l’invito a non spegnere i riflettori su Gaza pensando che la Pace sia stato raggiunta ed i problemi risolti, a continuare le mobilitazioni in varie forme e non disperdere il patrimonio di energie, in particolare del mondo giovanile, che si sono espresse con le tante e grandi manifestazioni che, tra settembre ed ottobre, si sono svolte in tutta Italia.












