Shoah e Memoria. Un binomio intorno al quale si dibatte sempre più spesso. Quale sarà il destino della memoria della Shoah in considerazione del fatto che i testimoni diretti stanno inevitabilmente scomparendo? Come trasmettere questa memoria? In che modo? Attraverso chi? Occorre “creare” un nuovo tipo di testimonianza diversa dalla precedente ma in qualche modo sempre “diretta”. Per fare questo dobbiamo sicuramente investire sui giovani, dandogli fiducia ma nello stesso tempo caricandoli di una forte responsabilità.
“E’ stato proprio questo tipo di ragionamento che ci ha indotti – spiegano gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Assisi 2 – ad intraprendere un percorso didattico diverso rispetto a quello portato avanti per anni: dall’informazione alla formazione degli studenti. Nel corso degli anni in occasione del Giorno della Memoria si è sempre lavorato intorno alla tematica specifica partecipando ad iniziative organizzate dall’amministrazione locale in cui prevaleva l’ascolto, ad esperienze fortemente emotive come l’incontro con il testimone, l’incontro con i figli della Shoah, dalla lettura di testi di narrativa, alla conoscenza delle tappe storiche … tutti passaggi sicuramente fondamentali per creare una coscienza civile nei giovani, ma i tempi erano ormai maturi per andare oltre la ricorrenza, per spingerci verso la formazione di un cittadino consapevole: volevamo creare quei nuovi testimoni, coloro che dovranno essere gli ambasciatori della memoria”.
Il progetto di quest’anno ha come titolo “Auschwitz: storie di diritti sospesi; Birkenau… là dove cessarono i Diritti”. Si tratta di un percorso di Educazione alla cittadinanza attraverso la storia che incontra parole chiave come popolo, religione, nazione, Stato, democrazia, inclusione/esclusione, convivenza, omologazione. Tematizzare la storia della Shoah attraverso tale prospettiva significa anche uscire dal canone dell’Ebreo vittima per entrare nella logica che è esistito nella storia personale e collettiva di quel popolo un prima, un durante, un dopo.
Il percorso si è articolato in quattro momenti distinti ma interconnessi. La scuola ha individuato 24 studenti (4 per ognuna delle 6 classi terze) che stanno partecipando attivamente al progetto e che si fanno portavoce nei confronti dei loro compagni di classe.
1) Incontri preparatori al viaggio in cui sono state fornite schede strutturate relative a: bibliografia, sitografia, filmografia, mappa tematica dei luoghi di Auschwitz, Diritti fondamentali dell’UE con relative indicazioni di lavoro;
2) viaggio di 5 gg., dal 16 al 20 ottobre 2023, nel luogo della Memoria per eccellenza: Auschwitz -Birkenau. Al termine di ogni giornata, gli studenti non partecipanti al viaggio, sono stati coinvolti giornalmente attraverso l’invio di materiali video e fotografici rielaborati, ogni sera, dai ragazzi che erano in Polonia;
3) Al rientro in Italia è stato effettuato un laboratorio pomeridiano gestito dalle docenti referenti del progetto con un esperto esterno per “lavorare” e “montare” i materiali prodotti dai 24 studenti (foto, interviste, video, testimonianze personali …);
4) il 25 gennaio, alle ore 17.00, si terrà l’evento conclusivo, attraverso il quale gli studenti partecipanti al progetto condivideranno con compagni, adulti, istituzioni e con la comunità scolastica e non, l’esperienza vissuta in qualità di testimoni di nuova generazione. Hanno preparato delle riflessioni, una documentazione fotografica ed un cortometraggio.
Un percorso ricco, importante, che assume ancora più valore perché la scuola è stata supportata da varie istituzioni e da molti esperti. Il progetto ha il patrocinio del Comune e del Lions Club di Assisi, che ha supportato economicamente l’iniziativa ed inoltre, oltre Mario Mele, l’esperto di cinema che ha realizzato il cortometraggio con gli studenti, tutto il progetto è stato pensato, accompagnato e supervisionato dalla prof.ssa Fournier, ex ispettrice presso il nostro Ufficio Scolastico Regionale e dal Prof. Dino Renato Nardelli, responsabile scientifico per l’ISUC, l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, che hanno incontrato i ragazzi prima del viaggio, li hanno accompagnati in Polonia e hanno continuato a supervisionare la realizzazione del progetto.
“La presenza attiva del Lions Club nelle scuole – spiega la presidente Erminia Casadei – riflette la consapevolezza dell’importanza della fase formativa dei bambini e adolescenti, influenzando positivamente il loro percorso di crescita. L’attenzione alle iniziative educative sottolinea l’approccio globale del Club, volto a plasmare non solo studenti preparati, ma anche individui consapevoli del loro ruolo nella società. Inoltre, il Lions Club di Assisi agisce come catalizzatore di valori comuni, promuovendo l’etica, la solidarietà e la responsabilità sociale. Attraverso la sua presenza costante, il Club diventa un punto di riferimento per la comunità, ispirando azioni positive e creando un ambiente in cui la crescita individuale si intreccia con il benessere collettivo. Il Lions Club di Assisi – conclude la presidente – si erige come un pilastro nella costruzione di una comunità forte e solidale. La sua dedizione al servizio e alla crescita dei giovani riflette un impegno che va al di là delle parole, lasciando un impatto duraturo nella vita delle persone e contribuendo a plasmare un futuro radiante per la nostra comunità”.
Per molti ragazzi il viaggio della memoria nei luoghi della storia è a tutti gli effetti un viaggio di formazione, con tratti mitici, di cui hanno sentito i racconti di fratelli maggiori, amici, compagni di scuola. Loro sanno che sarà un’esperienza indimenticabile. Si aspettano che sia così perché viaggiare in gruppo a quell’età è un’esperienza totalizzante, che li fa sentire completi, vivi, li fa crescere. Quello che non sempre si aspettano, anche se è stato detto loro, è che “toccare con mano” (come dicono loro) i luoghi della storia lascerà un segno indelebile nelle loro vite. Quando viene chiesto loro di condividere i loro pensieri ed eventualmente le loro emozioni, scrivono o dicono frasi del tipo ‘Solo ora che siamo venuti qui, che abbiamo visto con i nostri occhi possiamo finalmente capire cos’è stata la Shoah’; ‘fino a ieri pensavo che la storia fosse quella che c’era sui libri di scuola’; ‘oggi ho imparato cose che neanche mille libri di storia mi avrebbero saputo insegnare’.