Controcanto a Bettona: 160 voci per un sogno in musica

Il Coro Polifonico Controcanto APS celebra quasi trent’anni di storia con una produzione monumentale dei Carmina Burana

Bettona  Concerti

C’è una piccola realtà umbra dove la musica non è solo arte, ma collante sociale, crescita collettiva e spirito di comunità. È Bettona, dove da quasi trent’anni il Coro Polifonico Controcanto APS rappresenta un’eccellenza culturale e un esempio virtuoso di sinergia tra cittadini e istituzioni.

Tutto ebbe inizio il 23 agosto 1997, nei locali della parrocchia: un gruppo di cittadini si riunì per dar vita a un progetto corale. Sotto la guida del flautista olandese Hans Franze, il neonato coro mosse i primi passi, debuttando a dicembre con un concerto di Natale nella chiesa di San Crispolto. Fu l’inizio di un lungo cammino.

Nel 2009, la svolta. L’arrivo del giovane maestro Alessandro Zucchetti, allora studente del Conservatorio “Morlacchi” di Perugia, segnò un nuovo corso. Con lui, il coro — ormai divenuto “Controcanto” — trovò nuova linfa, ampliando il repertorio e alzando l’asticella qualitativa. Le prove si trasformarono in veri e propri laboratori di formazione musicale: oggi tutti i coristi sanno leggere la musica e affrontano lo studio dei brani con rigore e consapevolezza.

Non solo musica, ma anche impegno sociale. Il coro ha scelto di strutturarsi come Associazione di Promozione Sociale (APS), rafforzando il proprio ruolo sul territorio. Il presidente Marco Schippa, in carica da due mandati, ha guidato questo passaggio con determinazione e visione.

L’organico attuale conta 35 elementi, alcuni dei quali percorrono decine di chilometri per partecipare alle prove. Un dato che parla da sé: amore, passione, dedizione.
Ma il vero fiore all’occhiello del Coro Controcanto è la sua attività lirica estiva. Grazie al sostegno delle amministrazioni comunali e alla collaborazione con la Pro Loco, Bettona è diventata un crocevia per le rappresentazioni operistiche all’aperto. Un successo crescente: dalla “Traviata” di Verdi al “Barbiere di Siviglia” di Rossini, passando per la “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, allestita nel suggestivo giardino di Villa del Boccaglione, ogni produzione ha saputo coinvolgere centinaia di spettatori (oltre 750 nel 2024).

E proprio qui, nella cornice della villa, il prossimo 4 luglio andrà in scena uno degli eventi più ambiziosi mai realizzati: “Carmina Burana” di Carl Orff, cantata scenica monumentale che vedrà impegnati soli, orchestra sinfonica, due pianoforti, un’orchestra di fiati con 50 elementi e un coro di 160 voci. Un progetto titanico, completamente auto-prodotto: niente agenzie, niente impresari. Tutto nasce dal basso, dall’impegno diretto di volontari e appassionati.

«Siamo fieri di ciò che abbiamo costruito — dichiarano Zucchetti e Schippa — e ogni anno cerchiamo di alzare la posta. Ma la vera forza è nella comunità che ci sostiene, nella fiducia del pubblico, nel lavoro condiviso».

L’appuntamento è dunque per il 4 luglio alla Villa del Boccaglione, a Passaggio di Bettona: ritirate la vostra prenotazione fin d’ora presso la Tabaccheria Elena & Catia di Passaggio oppure telefonate al numero 3921676701, altrimenti venite direttamente il 4 luglio alla Villa

Bettona vi aspetta: la musica non è mai stata così vicina!

CARMINA BURANA: l’autore, la descrizione dell’opera. la realizzazione, il direttore
(Monaco di Baviera, 10 luglio 1895 – Monaco di Baviera, 29 marzo 1982)
Compositore tedesco, noto principalmente per i celeberrimi Carmina Burana (1937)

Essendosi occupato intensamente anche di pedagogia e didattica, ha influenzato profondamente, attraverso lo Orff-Schulwerk, l’educazione musicale.

Orff si è sempre rifiutato di parlare pubblicamente del suo passato. È risaputo, però, che nacque a Monaco da una famiglia bavarese della borghesia, molto attiva nell’esercito tedesco. Suo padre era un ufficiale e sua madre pianista. A cinque anni iniziò a studiare sia il pianoforte che l’organo e il violoncello.

Orff studiò al conservatorio di Monaco. Prestò servizio durante la prima guerra mondiale. Lavorò poi all’Opera di Mannheim e di Darmstadt. Nel 1924 Orff fondò a Monaco, con l’amica Dorothea Günther, la Günther Schule, specializzata nell’insegnamento della musica, della danza e della ginnastica. A capo di un dipartimento di questa scuola, compose uno Schulwerk (un metodo innovativo per l’educazione musicale), cioè una serie di esercizi graduali, da ritmi semplici fino a pezzi complessi per più strumenti. Il suo metodo e gli Orff-Instrumente sono la base della musica propedeutica fino ad oggi.

Mentre la collaborazione di Orff con il partito nazista è ancora dibattuta, è indubbio il successo riscosso dai suoi “Carmina Burana”, fin dalla prima a Francoforte nel 1937. Orff era amico di Kurt Huber, uno dei fondatori del movimento di resistenza Die Weisse Rose (la Rosa Bianca). Dopo la seconda guerra mondiale, Orff dichiarò di essere un membro del gruppo, e di aver partecipato nella resistenza. Morì nel 1982 ed è seppellito in una chiesa barocca a sud di Monaco.

PRESENTAZIONE DELL’OPERA

“Carmina Burana” è una composizione musicale corale e orchestrale composta da Carl Orff tra il 1935 e il 1936. Il titolo significa “Canti di Beuern” e fa riferimento ad una collezione di poesie medievali rinvenute nel monastero di Benediktbeuern, in Baviera, nella metà del XIX secolo. Le poesie sono state scritte in latino medievale, tedesco medio e francese antico nel XII e XIII secolo.

La cantata è strutturata in tre sezioni principali, ciascuna delle quali contiene una serie di movimenti. La prima sezione è intitolata “Primo vere” (“In Primavera”) e si concentra sui piaceri della natura, dell’amore e della gioventù. In questa sezione troviamo movimenti come “O Fortuna”, che è l’apertura trionfale e potente della cantata, e altri brani come “Veris leta facies” (“Il viso felice della primavera”) e “Ecce gratum” (“Ecco qualcosa di piacevole”).

La seconda sezione si intitola “In taberna” (“In taverna”) ed è incentrata sul tema del piacere, della libidine e della vita dissoluta. Qui troviamo brani come “In taberna quando sumus” (“Quando siamo nella taverna”), che descrive le feste, l’ebbrezza e l’amore fisico, e “Estuansinterius” (“Fervendo dentro di me”), che esprime una passione ardente.
La terza sezione, “Cour d’amours” (“Corte d’amore”), affronta temi come l’amore romantico, la bellezza e l’ironia della vita. Alcuni dei movimenti più noti in questa sezione sono “Tempus est iocundum” (“È tempo di gioia”), che celebra il divertimento e la danza, e “Ave formosissima” (“Salve bellissima”), che esalta la bellezza di una donna.
La musica di “Carmina Burana” è potente, ritmica ed emozionante. Orff utilizza un’orchestra sinfonica ampia, comprensiva di percussioni, ottoni e archi, oltre a un coro misto e solisti vocali. La composizione si distingue per il suo uso percussivo del pianoforte e dei tamburi, che contribuiscono a creare un ritmo incalzante e coinvolgente.

ESECUZIONE DELL’OPERA

Per l’esecuzione di questa famosa e trascinante opera ci avvarremo del complesso bandistico “Francesco Morlacchi” di Cannara con il quale si è attivata una proficua collaborazione che ci vede insieme per il quarto anno consecutivo.

L’orchestra sarà integrata da percussioni e strumenti tali da riprodurre le sonorità e la maestosità del suono pensato dal compositore per dare espressività all’opera, oltre all’esecuzione con due pianoforti a mezza coda.

Si utilizzeranno come scenografia e quinta naturale, la tenaglia dello scalone monumentale e gli scalini stessi: l’orchestra sarà disposta in primo piano con gli orchestrali ed i loro strumenti mentre il numeroso coro (si pensa ad una compagine corale tra i 140 ai 160 coristi), si troverà alle spalle dell’orchestra, a ridosso della scalinata stessa.
Giochi di luci ed una potente amplificazione completeranno un effetto sicuramente coinvolgente per questa rappresentazione.

ANTONIO PANTANESCHI

Direttore di coro e d’orchestra, Antonio Pantaneschi è docente di Direzione per Didattica della Musica presso il Conservatorio di Perugia e ha collaborato con la facoltà di Lettere dell’Università “Federico II” di Napoli e per quella di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia.

Studioso della prassi esecutiva della musica antica vocale e strumentale, ha guidato il Convivium de Musica per venti anni di attività artistica rappresentando in Svizzera per l’E.M.U., a Vienna, a Parigi, a Monaco, al Festival Europeo della Musica di Strasburgo e al Festival Internazionale a Sofia.

Negli ultimi cinque anni è stato il direttore della Juniorchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma con la quale ha partecipato al Festival di Ravello, al Festival di Mantova, al “Concerto al Quirinale” alla presenza del Presidente della Repubblica, ai concerti di beneficienza per il Policlinico, per il concerto di Natale 2009 alla Camera dei Deputati, alle stagioni di Flautissimo, dei giardini della Mortella di Ischia, dell’Accademia Filarmonica di Roma, dei Family Concert dell’Accademia di Santa Cecilia e a diversi concerti all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Ha diretto l’Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria, l’Orchestra Sinfonica di Campinas (Brasile), i Solisti Perugini, la Mediterranean Orchestra, l’orchestra Umbri-A Concerto, la Jügenorchester di Pullach (Germania), l’Orchestra Giovanile dei Monti Lepini e attualmente dirige l’Orchestra Internazionale di Roma.
Il coro Polifonico Controcanto ha collaborato in più riprese con Antonio Pantaneschi e, per questa ragione, non abbiamo esitato nel contattarlo per dirige orchestra e coro in questa rappresentazione che potrà risultare molto coinvolgente.

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