Ci sono dei luoghi nei quali è necessario rallentare il passo, al fine di arrivare alla loro piena comprensione.
Se fosse possibile collegare ogni nostro luogo interiore, da un punto all’altro, otterremmo strade e percorsi sentimentali fino a costruire una vera e propria mappa emotiva, costituita da luoghi amati e ostili, punti di svolta, bivi del dubbio e scelte di vita. Ogni mappa saprebbe così restituire graficamente le esperienze di ogni individuo.
Tracciare una linea è tracciare lo scorrere dei giorni, netti, talvolta tortuosi o sincopati, e disegnare un punto è rappresentare un luogo al quale ci sentiamo connessi e al quale conferiamo maggiore risonanza emotiva.
Servirebbero pertanto mani abili nel “dominare” la linea, capaci di coniugare l’atto del disegno a quello della narrazione. Ilaria Margutti ha scelto il filo, quale elemento dominante del suo essere artista: ricerca, poetica e pratica del fare. Non è un accadimento, Ilaria Margutti ha eletto (coraggiosamente) il filo come strumento espressivo, adottando una pratica (inaspettata) come il ricamo, nell’ambito dell’arte d’avanguardia. Senza collisione alcuna il filo, sovente, si sostituisce al pennello e racconta storie.
Con il filo in punta di dita, Ilaria sovverte il normale trascorrere del tempo, lo dilata come le trame dei suoi tessuti, lo tratta con cura, annoda minuti, cotone e parole.
E invita tutti a farlo insieme a lei, in un’educazione al “parlare lento” per sopravvivere al consumo veloce dei nostri messaggi e far fronte alla tragica riduzione del comunicare.
La residenza artistica di Ilaria Margutti, invitata a Santa Maria degli Angeli dalla Cooperativa Fare, vuole accompagnare i partecipanti in un percorso che trova il suo inizio alzando gli occhi al cielo, nell’osservazione della volta stellata e prosegue in una passeggiata guidata tra natura e paesaggio urbano, per annotare i luoghi emotivi nel nostro taccuino interiore. Da qui, un laboratorio e un dialogo intellettuale, guidato da Ilaria e coadiuvato da mani sapienti provenienti dal mondo del ricamo, che permetterà di raccontar-si unendo i propri fili all’infinita distanza dal cielo, attraverso una manualità individuale che convoglierà in un lavoro collettivo e trasversale a tutte le età, alle identità di genere e a tutte le culture, nel quale sarà possibile indagare il nostro territorio sensibile.
«Per avere qualche speranza di essere noi stessi, dobbiamo avere molti luoghi dentro di noi». Questo pensiero di J.B.Pontalis, magistralmente interpretato da Vittorio Lingiardi, nel suo lavoro Mindscapes. Psiche nel paesaggio, è depositario di due insegnamenti: la nostra storia e la nostra psiche sono anche una geografia; siamo inseparabili dai nostri luoghi, per amore o per rancore, e il nostro luogo non è mai uno solo. Ci vogliono, appunto, molti luoghi.
Il percorso proposto va dunque inteso come un’esperienza tra arte e scienza da vivere e da attraversare, nella quale, ogni punto, ogni parola e ogni persona diverrà elemento indispensabile della narrazione collettiva che ne conseguirà.
L’elaborato finale sarà una sorta di puzzle, tanti tasselli che potranno essere decodificati solo nel loro insieme.
Il percorso si concluderà giovedì 4 agosto con l’installazione e la presentazione degli elaborati che rimarranno in mostra fino al 15 Agosto 2022,
dal mercoledì alla domenica, dalle 18:00 alle 23:00.
La narrazione collettiva si comporrà anche grazie ai cittadini e ai turisti che vorranno dare un proprio contributo alla realizzazione di questa grande tela.
Un’esperienza immersiva tra arte e scienza nella quale ogni persona che parteciperà andrà a costruire un punto indispensabile di una mappa realizzata a ricamo.
La residenza artistica è riservata ad un numero massimo di 15 partecipanti che saranno impegnati dal 29/07 al 04/08 in orario serale.
Il costo di partecipazione è di € 40,00 comprensivo di tutti gli appuntamenti in programma.