Tantissime persone hanno partecipato ai due appuntamenti, organizzati dal “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, realizzato dalla fondazione diocesana Opera Casa Papa Giovanni, insieme al Comune di Assisi, e dedicati a figure storiche assisane che hanno contribuito alla salvezza di 300 ebrei durante la seconda guerra mondiale. Sabato pomeriggio nella Sala della Conciliazione si è tenuto l’incontro dal titolo “La storia di Marcella Ranzato in Paladin”.
A raccontare di come l’impiegata comunale entrata nell’organizzazione clandestina che durante la Seconda Guerra mondiale falsificava le carte d’identità per permettere a tanti ebrei perseguitati di avere una nuova identità e scampare alla deportazione sono intervenuti i figli della signora Marcella Ranzato. Paolo e Anna Chiara Paladin hanno raccontato alcuni aneddoti della vita della loro mamma, che non parlò mai apertamente del suo operato, posto in essere per un elevato senso morale e per il quale rischiò la sua vita. La signora agevolava l’operato di Luigi e Trento Brizi nel fabbricare i documenti falsi: la donna iniziò infatti a fornire ai due tipografi vtante carte d’identità in bianco che erano più facili da falsificare”.
Tantissimi assisani e non solo hanno inoltre partecipato domenica pomeriggio al percorso alla scoperta dei luoghi assisani della Memoria. La scelta quest’anno è caduta sulla casa di Maceo Angeli, artista, pittore e ceramista attivo nella rete che ha fatto di Assisi un faro di salvezza in uno dei periodi più bui della storia, e alla Basilica di San Francesco dove è stato ricordato il frate conventuale padre Michele Todde che aiutava gli ebrei: i partecipanti hanno anche potuto vedere i luoghi della Basilica dove i rifugiati venivano nascosti.