La Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria è stata celebrata con profonda gioia e solennità presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, cuore pulsante del Francescanesimo. La ricorrenza ci ha invitato a contemplare Maria, concepita senza la macchia del peccato originale, come la dimora perfetta preparata dalla Trinità per il Dio che si fa Uomo. Non era possibile, infatti, che Lei, destinata ad accogliere l’Onnipotente, fosse macchiata dal peccato.
Alle ore 11:30, la Messa Solenne è stata presieduta da Monsignor Vittorio Viola, OFM, Segretario del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in Vaticano.
Accompagnati da un’assemblea di fedeli numerosissima, giunta per l’occasione, la celebrazione è stata animata con grande devozione e maestria dalla Corale Porziuncola, diretta dal Direttore fra Matteo Ferraldeschi, e con il Maestro Jacopo Zerbi all’organo.
Tra i concelebranti erano presenti diversi confratelli, tra cui il Custode del Protoconvento Porziuncola, fra Massimo Travascio, OFM e il Vicario Provinciale, fra Danilo Tremolada, OFM.
Monsignor Viola, nella sua intensa omelia, ha invitato a contemplare il grande disegno di salvezza della Trinità, un piano ardente di passione per l’umanità, acceso ancor più da quando l’uomo si è tirato fuori dalla comunione originaria. Per realizzare il ritorno a casa, il Padre e lo Spirito hanno preparato Maria, la piena di grazia, l’unico spazio dove nulla potesse precludere l’accesso a Colui che i Cieli dei Cieli non possono contenere. Questa grazia la rende “Tota Pulchra”, la “Tutta Bella”, una bellezza radiosa che attrae. L’Arcivescovo ha sottolineato che, una volta ricevuto l’Annuncio, Maria è lasciata nella quotidianità, nella posizione del credente che accoglie una Parola enorme senza richiedere spiegazioni o garanzie. Il segreto della sua felicità e della nostra, infatti, è racchiuso in quelle poche, totali parole: “Eccomi, sono la serva”. È la resa incondizionata all’amore di Dio, un abbandono che permette a Lui di agire.
L’appello di Maria: generare Dio nelle nostre vite
Guardiamo a Maria come al modello dell’umanità che si lascia plasmare totalmente dalla Parola di Dio, creando sempre uno spazio libero e immacolato. Come cristiani, siamo chiamati a vivere sull’esempio di Maria. Sebbene non siamo stati come lei, siamo in cammino per diventare come lei; siamo chiamati a ripetere il nostro “Eccomi” per accogliere e generare il Figlio di Dio nelle nostre vite.
Come ha concluso Monsignor Viola, la Vergine continua a portarci nel suo grembo, noi membra del corpo di Cristo, in gestazione costante, affinché si formi in noi la pienezza del Figlio. Il Suo invito è a lasciarci usare dalla Parola in un abbandono totale alla volontà di Dio, perché il mondo possa vedere e sentire il Suo Figlio vivo in noi.
Foto: frati minori Assisi | OFM Conv.

