La festa nazionale di San Francesco d’Assisi ritorna sul calendario degli italiani. E il 4 ottobre sarà un giorno rosso sul calendario, dal 2026: scuole e uffici pubblici resteranno chiusi, come avviene a Natale, il 25 aprile, il 2 giugno e il Primo maggio o in tutti gli altri giorni che sono già festività nazionali.
Sono due proposte di legge (una a prima firma del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, l’altra di Fratelli d’Italia) a ripristinare la ricorrenza abolita per legge nel 1977. Anche Forza Italia e Lega hanno detto sì.
L’occasione “giusta” è l’ottocentesimo anniversario dalla morte del poverello d’Assisi che cadrà nel 2026. È a partire dall’anno prossimo, quindi, che il 4 ottobre sarà considerato a tutti gli effetti un giorno di festa nazionale. In realtà la prima data utile sarà il 4 ottobre 2027 (lunedì) perché lo stesso giorno del 2026 sarà domenica, quindi già un festivo.
Francesco d’Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso, mistico e poeta italiano. Diacono e fondatore dell’Ordine dei Francescani, fu proclamato santo da Papa Gregorio IX nel 1228. Ispirato a condurre una vita cristiana di povertà, divenne un mendicante e un predicatore itinerante. È comunemente raffigurato con un saio marrone e una corda legata in vita, con tre nodi che simboleggiano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.
Una delle figure più venerate della Cristianità, Francesco fu dichiarato, assieme a santa Caterina da Siena, patrono d’Italia il 18 giugno 1939 da Papa Pio XII: il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa Cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). La festa della sua stigmatizzazione ricorre il 17 settembre. Ora, il dal 4 ottobre 2026, la Festa di San Francesco Patrono d’Italia sarà festa nazionale.
Foto: Andrea Cova